L'angelo blu venuto dal nord mi salva dai pericoli veloci. E' la luce davanti a me. Poi lo persi ma mi accompagnò nel ritorno a casa.
28 gennaio 2006
Jacqueline
16 gennaio 2006
15 gennaio 2006
11 gennaio 2006
Dante Alighieri
Godi, Fiorenza, poi che se’ sì grande,
che per mare e per terra batti l’ali,
e per lo ’nferno tuo nome si spande!
10 gennaio 2006
Milan Kundera
L'amore incomincia quando la donna si iscrive con la sua prima parola nella memoria poetica dell'uomo.
Milan Kundera
Gli venne in mente che la bellezza è una scintilla che scocca quando, all'improvviso, attraverso la distanza degli anni, si incontrano due diverse età. Che la bellezza è l'abolizione della cronologia e la rivolta contro il tempo.
09 gennaio 2006
08 gennaio 2006
Lulù M.
L'Allontanamento
La mia sigaretta è dolce, è così perfetta, l'avvicino alla bocca, l'allontano, la tengo distrattamente tra le dita. Le tue parole non mi toccano, ma si incollano dense a quella notte senza futuro, a quell'aria che sa di sabbia tra le lenzuola, grilli, di sale. Tu ti siedi accanto a me, continui a parlare, non ti ascolto ma so cosa stai dicendo...ed è tutto così assurdo: parliamo già di volerci bene, parliamo di noi...le parole mi scivolano fuori come immense, fragili bolle di vetro e mi chiedo come facciamo a stare lì seduti accanto, così profondamente diversi, così lontani da ciò che stavamo cercando. Poche ore prima mi lasciavo prendere in braccio e portare in acqua e non ci chiedevamo se mai sarebbe stato possibile volerci bene al di fuori di quel mare, di quell'estate, di quell'istane...e invece ora mi parli, mi fai domande, una dietro l'altra e io non ascolto, ascolto solo il suono impercettibile della mia anima che inizia a scalpitare. Non ho voglia di guardarti, nno ho voglia di pensare a che cosa risponderti...mi fai ridere, cerchi disperatamente di farmi ridere...e io ti accontento rido, ma è un riso nervoso. La sigaretta sta per finire e il mio terrore è non avere null'altro da fare mentre tu mi parli. Prima mi piaceva ascoltarti, avrei potuto nutrirmi solo delle tue parole, avrei potuto fare delle tue paorle la mia casa, il mio letto, il mio sempre...ora però non potevo ascoltarti, la mia testa aveva deciso di abbandonare il corpo e di dirigersi lontano, un pò annoiata o forse delusa, perchè ancora una volta aveva litigato con il cuore e non mi permetteva di amare.E ora sono qui a due mesi di distanza, nostalgica per quell'amore che ho soffocato prima che potesse diventare pericoloso. Non ti sopportavo, ti avrei spesso tirato uno schiaffo per cercare di risvegliarti dalla tua realtà rarefatta. Invece sono stata lì seduta accanto a te, con quella maledetta sigaretta che oramai era solo un filtro, la mia amabile sigaretta che allontanavo e riavvicinavo alla bocca come se cercassi di creare un ritmo tra le tue parole, confuse, perse, sperdute.
Lascio che la tua mano prenda la mia, mi lascio baciare, non ho forze sufficienti per dirti che non serve a nulla, che la mia decisione è questa...tu mi guardi, cerchi di capire, e io che ho sempre odiato chi creava questo genere di situazioni, provo un dolcissimo piacere a guardarti fissa negli occhi...so che non avrò bisogno di tante parole ma che vedrai nel mio sguardo quel che basta ad un discorso, preciso, statico, immobile; allora nulla potrai più chiedere perchè quello che vedi non ammette repliche.
Spengo la sigaretta, mi allontano lentamente, scivolando sulle parole rimaste nell'aria.
La mia sigaretta è dolce, è così perfetta, l'avvicino alla bocca, l'allontano, la tengo distrattamente tra le dita. Le tue parole non mi toccano, ma si incollano dense a quella notte senza futuro, a quell'aria che sa di sabbia tra le lenzuola, grilli, di sale. Tu ti siedi accanto a me, continui a parlare, non ti ascolto ma so cosa stai dicendo...ed è tutto così assurdo: parliamo già di volerci bene, parliamo di noi...le parole mi scivolano fuori come immense, fragili bolle di vetro e mi chiedo come facciamo a stare lì seduti accanto, così profondamente diversi, così lontani da ciò che stavamo cercando. Poche ore prima mi lasciavo prendere in braccio e portare in acqua e non ci chiedevamo se mai sarebbe stato possibile volerci bene al di fuori di quel mare, di quell'estate, di quell'istane...e invece ora mi parli, mi fai domande, una dietro l'altra e io non ascolto, ascolto solo il suono impercettibile della mia anima che inizia a scalpitare. Non ho voglia di guardarti, nno ho voglia di pensare a che cosa risponderti...mi fai ridere, cerchi disperatamente di farmi ridere...e io ti accontento rido, ma è un riso nervoso. La sigaretta sta per finire e il mio terrore è non avere null'altro da fare mentre tu mi parli. Prima mi piaceva ascoltarti, avrei potuto nutrirmi solo delle tue parole, avrei potuto fare delle tue paorle la mia casa, il mio letto, il mio sempre...ora però non potevo ascoltarti, la mia testa aveva deciso di abbandonare il corpo e di dirigersi lontano, un pò annoiata o forse delusa, perchè ancora una volta aveva litigato con il cuore e non mi permetteva di amare.E ora sono qui a due mesi di distanza, nostalgica per quell'amore che ho soffocato prima che potesse diventare pericoloso. Non ti sopportavo, ti avrei spesso tirato uno schiaffo per cercare di risvegliarti dalla tua realtà rarefatta. Invece sono stata lì seduta accanto a te, con quella maledetta sigaretta che oramai era solo un filtro, la mia amabile sigaretta che allontanavo e riavvicinavo alla bocca come se cercassi di creare un ritmo tra le tue parole, confuse, perse, sperdute.
Lascio che la tua mano prenda la mia, mi lascio baciare, non ho forze sufficienti per dirti che non serve a nulla, che la mia decisione è questa...tu mi guardi, cerchi di capire, e io che ho sempre odiato chi creava questo genere di situazioni, provo un dolcissimo piacere a guardarti fissa negli occhi...so che non avrò bisogno di tante parole ma che vedrai nel mio sguardo quel che basta ad un discorso, preciso, statico, immobile; allora nulla potrai più chiedere perchè quello che vedi non ammette repliche.
Spengo la sigaretta, mi allontano lentamente, scivolando sulle parole rimaste nell'aria.
Michelangelo Antonioni
Al di là delle nuvole
Anche noi corriamo dietro a tutte le nostre cose e perdiamo l'anima.
Michelangelo Antonioni
Al di là delle nuvole
Certi profumi ti si attaccano addosso e non vanno via. Mi porto dietro l'odore della tua pelle e delle tue parole.
Michelangelo Antonioni
Al di là delle nuvole
E' nel buio che la realtà si illumina. E' nel silenzio che arrivano le voci da fuori.
06 gennaio 2006
04 gennaio 2006
02 gennaio 2006
Noam Chomsky
People would like to think that there's somebody up there who knows what he's doing. Since we don't partecipate, we don't control and we don't even think about questions of vital importance. We hope somebody is paying attention who has some competence. Let's hope the ship has a capitain, in other words, since we're not taking part in what's going on...
It is an important feature of the ideological system to impose on people the feeling that they really are incompetent to deal with these complex and important issues: they'd better leave it to the capitain. One device is to develop a star system, an array of figures who are often media creations or creations of the academic propaganda establishment, whose deep insights we are supposed to admire and to whom we must happily and confidently assign the right to control our lives and to control international affairs...
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