30 dicembre 2006

Cesare Beccaria

Non vi è libertà ogni qual volta le leggi permettono che in alcuni eventi l'uomo cessi di essere persona e diventi cosa.

1,2,3, let's play!

Il gioco sembra interessante, gira su internet (via blog e via email)

1. prendi il libro più vicino a te (qualsiasi)
2. aprilo a pagina 123
3. conta le prime cinque frasi
4. manda (via mail) o pubblica (sul blog) le tre frasi che seguono la quinta

Ecco quello che è capitato a me:
"Mi piacerebbe che voi poteste vedere! Capireste che vi voglio davvero bene per far tutto ciò. Non mi sembra vero potervi ridire ancora che vi amo e che vi amerò sempre; non l'ho mai detto con tanta sincerità; e voi siete arrabbiato!"
E' "Le relazioni pericolose" di Choderlos de Laclos.

La cosa sembra divertente e magari invoglia qualcuno a leggersi un libro...

Ei fu - E' morto Saddam

Non ho particolari commenti, lascio invece la parola a Vittorio Zucconi e all'incipit di un suo articolo pubblicato su repubblica.it:

Ci vorrebbe più coraggio a risparmiargli la vita che a spegnerla, ma la banalità della vendetta sarà ancora una volta più forte dell'intelligenza della politica. La scontata sentenza di morte contro Saddam Hussein al-Majid al-Takriti, prodotta apparentemente da quella parodia di Norimberga che è stato il suo processo e forse già eseguita, è stata scritta tre anni or sono, al momento della sua estrazione dalla tana di topo dove si era nascosto e niente avrebbe potuto più cambiarla.

L'aveva firmata, in quel dicembre del 2003, George Bush, il Presidente della nazione occupante, quando aveva dichiarato alla BBC subito dopo la cattura che soltanto "la pena ultima (la morte)" sarebbe stato il giusto castigo per questo "disgustoso tiranno".


da "La strategia della vendetta" di Vittorio Zucconi, leggetelo.

29 dicembre 2006

Nessuno tocchi Saddam

Se uccidere qualcuno è sbagliato, perché Saddam deve essere ucciso? Dove sta la giustizia nell'omicidio di qualcuno?

Saddam ha commesso sicuramente dei reati, su questo non c'è dubbio. Insomma, qualche reato, e non parlo proprio di furto di galline, lo ha certamente commesso. Ma lo ha fatto in un regime che non è quello attuale. In pratica è come se fosse stato processato e condannato da un tribunale svedese per reati commessi in Ecuador. Il paragone però non calza fino in fondo, poiché la differenza non è spaziale (o territoriale che dir si voglia), ma temporale. Allo stesso modo, però, nessuno può essere condannato per un reato non codificato al momento in cui è stato commesso.

Per questo nel '98 è stata istituita da ben 104 paesi del mondo la Corte Penale Internazionale. Tra gli altri la Corte giudica i crimini commessi contro l'umanità. Il principio è quello giusnaturalista. Il fine il rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo. Tanto di cappello. Niente di più giusto.

E' però facoltà esclusiva di un tribunale internazionalmente (cioè da tutto il mondo) riconosciuto quella di giudicare questo tipo di reati. Se e solo se tutti questi i crimini contro l'umanità vengono giudicati dalla Corte dell'Aia, allora la Corte stessa ha senso di esistere, altrimenti può anche andare a farsi benedire. Perché l'autorità riconosciuta può e deve essere solamente una. Non la si può mettere in discussione.

E' proprio questo il punto, c'è chi vuole imporsi come autorità suprema. E il tribunale iracheno non sottostà certo al principio di autodeterminazione di un popolo, bensì al principio di esportazione delle volontà supreme di un'unica nazione. Lo dimostra il fatto che i secondini di Saddam non erano iracheni, ma statunitensi. In fin dei conti i soprusi di Guantanamo ed evitare che la Corte Penale Internazionale dell'Aia eserciti le sue prerogative sono entrambi sintomo della volontà degli Stati Uniti di esercitare il controllo sul mondo.

Una condanna di Saddam non ha quindi alcun valore. Peggio ancora se questa ne sentenzia la morte.

E sulla pena di morte non c'è da sprecare molte parole: è una barbarie.

NESSUNO TOCCHI SADDAM

FI-PI-LI

Oggi è stata inaugurata una nuova uscita della Firenze-Pisa-Livorno, quella di Empoli. Bel lavoro, finito addirittura in anticipo (IN ITALIA!). Bravi! (nessuna ironia)

Ma che diavolo ci faceva un prete a benedire il nuovo tratto di strada? Perché la deve benedire? Perché?

Se c'è un motivo ditemelo.

28 dicembre 2006

Gerontocrazia italiana

Ormai s'è capito, anche se un lieve sentore ce l'avevamo già da un po':
l'Italia è in mano ai medici.

Oggi un ministro della repubblica, il buon vecchio Giuliano Amato, è stato sottoposto ad un intervento di angioplastica coronarica. Anche Bertinotti è stato operato alla prostata, sempre oggi. Le sue condizioni sono "soddisfacenti", hanno detto i medici. Almeno i due hanno avuto il buon gusto di usufruire di strutture ospedaliere della Repubblica, ma resta il fatto che sono tre i politici di rilievo che in pochi giorni si sono ritrovati sotto i ferri. Ok, niente di trascendentale, "un'asportazione della prostata per ipertrofia prostatica benigna" e "un'angioplastica coronarica", ma vorrà pur dire qualcosa. Basta dare un'occhio ai nostri eminenti rappresentanti. Sono vecchi e vecchissimi. Alla camera il 90% dei deputati ha più di 40 anni, al senato l'80% ne ha più di 50!!

La Montalcini, una testa tanta, non fraintendetemi, ma - dio mio - c'avrà 100 anni! Scalfaro. Il miglior presidente della repubblica dopo Pertini, ma - dio mio - all'elezione del presidente del senato ha retto grazie alla forza di volontà, non grazie alla sua prestanza fisica! Poi, detto tra noi, stava sostituendo la Montalcini (cui spettava per anzianità, appunto, la presidenza provvisoria). Ok, non sono stati eletti, ma è paradossale che sia su di loro che si mantiene la maggioranza al senato.

Vogliamo passare ai leader veri e propri. Berlusconi è della classe 1936 (che fanno settant'anni compiuti), Prodi è del 1939 (per lui gli anni sono 67). Il primo ha addirittura detto di voler restare in politica altri 10 anni, ma ve lo immaginate un presidente del consiglio ottantenne?!? E Prodi, alla fine del mandato, se il cielo gliela manda buona, avrà 72 anni! E ti credo poi alzano l'età pensionabile! E' invidia!

(Qui ci sarebbe da aprire una parentesi sull'età che avranno i delfini e i nuovi leader quando questi che ci sono adesso si toglieranno dai tre passi, ma si vedrà un'altra volta)

In questo putiferio di vecchiaia, in questo reparto geriatrico che chiamano Parlamento della Repubblica, ci troviamo governati da vecchi bacucchi che hanno perso, o logicamente non possono avere, contatto con i giovani. Altro che quote rosa, vediamo di fare un po' di quote verdi (nel senso di giovani, non leghisti).

Eccomi al punto. Se la gerontocrazia italiana è tale, a chi bisogna votarci perché non accada che a metà delle votazioni sulla fiducia al governo, magari il premier non ci lasci le penne e il paese si ritrovi in ginocchio? Ai medici! Questi poveretti devono applicare by-pass e peacemaer, fare operazioni a cuore aperto, impiantare organi, somministrare farmaci, il tutto affinché i nostri vecchi deputati e senatori possano non tirare le cuoia. Quindi, speriamo che le facoltà di medicina in Italia funzionino, e bene, perché sennò prima o poi ci ritroveremo senza rappresentanti.

Children see. Children do

Incazzature per strada. Maleducazione. Mancanza di rispetto. E' forse il ritratto di tutti noi, a giro per la città. In realtà ce ne rendiamo conto benissimo, ma imputiamo la colpa sempre agli altri. Così come gli altri sono colpevoli di tutto: inquinamento, alti consumi energetici, fame, guerre e chi più ne ha più ne metta!
Facciamo di tutto, ma non pensiamo alle conseguenze: "not in my backyard" è il motto dei menefreghisti.

Se guardiamo un po' al nostro comportamento si capisce subito come si possa invece fare molto, o almeno abbastanza. Alzarsi per far sedere la vecchietta, non andare su tutte le furie se uno gira e non mette la freccia (soprattutto se noi non la mettiamo mai), dire buongiorno, buonasera, grazie e tutte quelle forme di cortesia che fanno sempre piacere, come fermarsi per far passare qualcuno prima di noi.

Si parla tanto delle piccole cose. Beh, facciamole e insegnamole agli altri!

... e date un occhio qui, perché children see. children do!

27 dicembre 2006

Via B. Craxi

C'era da chiedersi quando il mondo politico si sarebbe arrovellato sulla questione di una via intitolata a Bettino Craxi. E' successo a qualche giorno dal nuovo anno.

In Italia "VIA CRAXI" aveva un senso nel 1993, adesso forse non più, visto che ha accolto l'invito e se ne è andato.
Anche in Tunisia, però, sono un po' in ritardo, Craxi se n'è già andato da Hammamet nel 2000.

Che vogliano, in realtà, restituirci la salma?

26 dicembre 2006

...e nel 2007?

E' arrivata la fine dell'anno. Come sempre è d'obbligo un consuntivo su quello che è accaduto, ma considerando le notizie di oggi forse è il caso di fare delle previsioni sul prossimo anno.

Saddam è stato condannato in via definitiva alla pena di morte per impiccagione, da eseguirsi entro trenta giorni.

Fidel è ancora fuori dalla vita pubblica e un chirurgo spagnolo è volato all'Avana per visitarlo nei giorni scorsi, dichiarando che sta benissimo, ovvero, che insomma non ha il cancro. Il potere, però, rimane "provvisoriamente" nelle mani del fedele fratellino. La cosa puzza, forse quest'anno diremo addio al lider maximo.

Silvio se n'è andato a Cleveland per operarsi al cuore. By-pass, ablazione? Boh. Se n'è tornato a casina a festeggiare il natale in famiglia, dichiarando che rimarrà sulla scena per altri dieci anni.

Alcuni dittatori ci stanno per salutare definitivamente. Altri sembrano non volersene andare.

Intanto Dino Risi ha festeggiato 90 anni. Una vita meravigliosa, ci ha dato tantissimo, nel frattempo ti diciamo grazie per averci donato "Il sorpasso" e "I mostri".

Un saluto a James Brown. Se n'è andato a 73 anni. Un grazie anche a te.

25 dicembre 2006

Paradosso di Natale

E così, come tutti gli anni: l'abbiamo sfangata!
Abbiamo comprato regali, abbiamo organizzato cene e pranzi, abbiamo fatto le nostre chiamate agli amici perché "dobbiamo vederci prima del 25 per farci gli auguri" e anche i parenti sono venuti. Ma ormai i regali li abbiamo dati, le cene e i pranzi li abbiamo fatti, gli amici li abbiamo visti, ma soprattutto i parenti se ne sono anche andati!

L'abbiamo sfangata!

Un altro natale da mettere nel cassetto dei ricordi. E a guardar bene, esattamente sovrapponibile a tutti i natali precedenti. Se non fosse per una cosa...

Una sola cosa.

Il dubbio.

Ma tutto sto casino di Welby? Ma sta storia dei Pacs? Ma perché il papa parlava ogni giorno di Welby e dei Pacs? Ma non doveva preparare il natale: il discorso, il vestito buono, prenotare dal parrucchiere?

Poi l'illuminazione! All'improvviso.

Ma Maria e Giuseppe erano una coppia di fatto?

21 novembre 2006

Henry Miller "Tropico del Cancro"

Il secolo vuole violenza, ma abbiamo soltanto esplosioni mancate. Le rivoluzioni muoiono sul nascere, oppure riescono troppo in fretta. La passione si estingue subito. Gli uomini ripiegano sulle idee, comme d'habitude.
Per cento anni e più il mondo, il nostro mondo, è stato in agonia. E non un uomo, in questi ultimi cento anni, è stato abbastanza pazzo per mettere una bomba nel buco del culo del creato e di farlo saltare in aria. Il mondo marcisce, muore a poco a poco. Ma ci vuole il coup de grace, ci vuole, per farlo andare in pezzi. Nessuno di noi è intatto, eppure abbiamo in noi tutti i continenti e i mari che stanno fra i continenti e gli uccelli dell'aria. Noi dobbiamo sopprimerla, l'evoluzione di questo mondo che è morto ma che ancora non è stato sepolto. Noi nuotiamo alla superficie del tempo e ogni altra cosa è annegata, sta annegando, annegherà.
Dormire, uno può dormire in qualsiasi posto, ma ci vuole un posto epr lavorar. Anche se quel che fai non è un capolavoro. Anche un brutto romanzo richiede una sedia per sederci sopra, e un po' di quiete. Queste ricche stronze non pensano mai a roba del genere. Quando vogliono calare il loro morbido didietro, c'è sempre una sedia pronta ad accoglierlo...
Un corno: io queste cose le ho passate tutte, anni e anni fa. Ho esaurito la mia giovinezza malinconica. Non m'importa più un cazzo di quel che c'è alle mie spalle, o di quel che mi attende in avvenire. Io sono sano. Inguaribilmente sano. Niente dolori, né rimpianti. Nè passato né futuro. Il presente mi basta. Alla giornata. Oggi! Le bel aujourd'hui!
Sono un uomo libero; ho bisogno della libertà, ho bisogno di star solo, ho bisogno di rimuginare fra me e me le mie vergogne e le mie tristezze, di godermi il sole e i sassi della strada senza compagnia e senza discorsi, colla sola musica del mio cuore.
Tutto quel che chiedo dalla vita è un mucchio di libri, un mucchio di sogn, e un mucchio di fica.
Par quasi che la mia esistenza sia finita, da qualche parte, ma dove non riesco a scoprire esattamente.
Pure non riesco a levarmi dalla mente lo scarto che c'è fra idee e vita. Uno scarto permanente, per quanto noi cerchiamo di celarlo con una tenda colorata. E non va. Le idee debbono sposarsi all'azione; se in loro non vi è sesso, non vita, non c'è azione. Le idee non posso esistere da sole nel vuoto del pensiero. Le idee sono in rapporto con la vita: idee di fegato, idee di reni, idee interstiziali ecc. Se fosse stato sol per amore di un'idea, Copernico avrebbe infranto il macrocosmo esistente e Colombo si sarebbe disperso nel Mar dei Sargassi.
Gli uomini diventeranno più abili e più accorti, ma non migliori. Più felici, e più forti nell'azione - o, almeno, solo a tratti. Prevedo un'epoca in cui Dio non si rallegrerà più di loro, ma distruggerà ogni cosa per una nuova creazione. Sono certo che tutto è diretto a questo fine, e che già son fissati nel futuro il tempo e l'ora in cui avverrà quest'epoca di rinnovamento. Ma molto tempo deve trascorrere prima, e noi possiamo ancora per migliaia e migliaia di anni divertirci su questa cara vecchia superficie.
Puro e semplice auto-inganno, ecco cos'è. Siamo come un branco di cavalli bradi coi paraocchi. Scalmanati. In fuga. Sul precipizio. Tonfo! Tutto ciò che nutre violenza e confusione. Via! Via! Non importa dove. E con la bava alla bocca, sempre. Gridando Alleluia. Alleluia! Perché? Lo sa Dio. E' nel sangue. E' nel clima. E' un mucchio di cose. E' la fine, anche. Ci tiriamo il mondo addosso. Non sappiamo perché. E' il nostro destino. Il resto sono solo stronzate.

15 novembre 2006

John Fante "Chiedi alla polvere"

Ci saranno momenti di confusione e momenti di desiderio, e altri in cui la solitudine verrà alleviata solo dalle lacrime che, come uccellini bagnati, cadranno ad ammorbidire le mie labbra aride.

John Fante "Chiedi alla polvere"

Quale Dio? Quale Cristo? Erano miti in cui avevo creduto un tempo o era fede che mi sembrava mito? Questo è l'oceano e questo è Arturo. L'oceano è reale e Arturo crede che lo sia. Poi volto le spalle al mare e non vedo altro che terra. Continuo a camminare e la terra si estende fino all'orizzonte. Un anno, cinque anni, dieci anni, senza vedere il mare. Cosa è accaduto al mare, mi dico? Il mare è qui, rispondo, nel magazzino della memoria. Il mare è un mito. Non è mai esistito. E invece c'era! Lo so perché sono nato sulle sue sponde, mi sono bagnato nelle sue acque! Mi ha nutrito e mi ha dato pace, e le sue affascinanti distanze hanno alimentato i miei sogni! No, Arturo, il mare non è mai esistito. Non è che un desiderio, il tuo, ma continua pure a camminare nel deserto. Non lo rivedrai mai più, il mare. E' un mito in cui una volta hai creduto. Eppure sorrido, perché ho ancora il salino nel sangue, e la terra, con tutte le sue strade, non riuscirà a confondermi, perché il sangue tornerà alla sua sorgente.

Coit-Murphy "Elogio del pensiero negativo"

Un ottimista non rimarrà mai piacevolmente sorpreso

10 aprile 2006

Woody Allen

A scuola mi esclusero dalla squadra di scacchi a causa della mia statura.

Ai miei tempi, per cinque marchi ti curava Freud in persona. Per dieci marchi, ti curava e ti stirava i pantaloni. Per quindici marchi, Freud lasciava che tu curassi lui, e questo includeva una scelta fra due contorni.

Alle volte mi vengono in mente delle cose con cui non sono affatto d'accordo.

Che cosa hanno fatto i posteri per me?

Che cos'è bianco-nero-bianco-nero-bianco-nero-bianco-nero-bianco? Una suora che ruzzola dagli scalini.

Credo solo in due cose: nel sesso e nel decesso.

Di tutti gli uomini famosi mai vissuti, quello che di più mi sarebbe piaciuto essere è Socrate. Non tanto perché era un grande pensatore, dato che io stesso sono noto per aver avuto delle pensate discretamente profonde, anche se le mie ruotano invariabilmente attorno a una hostess svedese e a delle manette.

Dio è morto, Marx è morto e anche io non mi sento tanto bene.

È assolutamente evidente che l'arte del cinema si ispira alla vita mentre la vita si ispira alla TV.

È impossibile sperimentare la propria morte oggettivamente e continuare a cantare una melodia.

È meglio amare o essere amati? Nessuno dei due se il vostro colesterolo è più di seicento.

E mi chiesi se un ricordo sia qualcosa che hai o qualcosa che hai perduto.

È sporco il sesso? Solo se è fatto bene.

È stata la cosa più divertente che ho fatto senza ridere.

Ero solito portare una pallottola nel taschino, all'altezza del cuore. Un giorno un tizio mi tirò addosso una Bibbia ma la pallottola mi salvò la vita.

Fortunatamente, secondo la moderna astronomia, l'universo è finito: un pensiero consolante per chi, come me, non si ricorda mai dove ha lasciato le cose.

Ho letto la Bibbia recentemente, non male, peccato però che il personaggio principale sia poco credibile.

Ho smesso di fumare. Vivrò una settimana di più e in quella settimana pioverà a dirotto.

I cattivi hanno sicuramente capito qualcosa che i buoni ignorano.

I miei mi hanno insegnato la carità cristiana a suon di bastonate.

I politici hanno una loro etica. Tutta loro. Ed è una tacca più sotto di quella di un maniaco sessuale.

Il cattolicesimo è ciò che muore ora e paga dopo.

Il mio cervello: è il mio secondo organo preferito.

Il mio unico rimpianto è quello di non essere un altro.

Il sesso senza amore è un'esperienza vuota, ma fra le esperienze vuote è una delle migliori.

Il vantaggio di essere intelligente è che si può sempre fare l'imbecille, mentre il contrario è del tutto impossibile.

In generale un'affermazione della destra è sempre una cattiva notizia, è sempre una faccenda pericolosa. Perché la destra dà risposte molto semplici, dirette a problemi enormi. Ci sono i senzatetto? Che se ne vadano. C'è un aumento di criminali? Ripristiniamo la pena di morte. Soluzioni che naturalmente non tentano di capire il perché dei fenomeni a cui vengono applicate. Al momento possono sembrare efficaci, ma fra venti anni sarà peggio e ne faranno le spese le generazioni del futuro che di nuovo si troveranno di fronte problemi gravissimi.

La bisessualità raddoppia immediatamente le tue chances al sabato sera.

La differenza tra l'amore e il sesso, è che il sesso allevia le tensioni e l'amore le provoca.

La maturità di una persona non si misura dall’età ma dal modo in cui reagisce svegliandosi in pieno centro in mutande.

L'amore è la risposta, ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande.

Le differenze maggiori tra i vari canali televisivi sono tuttora le previsioni del tempo.

Le più belle parole non sono "ti Amo", ma "è Benigno".

L'ultima volta che sono entrato in una donna è stato quando ho visitato la Statua della Libertà.

L'umanità si trova oggi ad un bivio: una via conduce alla disperazione, l'altra all'estinzione totale. Speriamo di avere la saggezza di scegliere bene.

- Ma davvero ti piace Wagner?
- Certo, anche se ogni volta che lo sento mi viene voglia di invadere la Polonia!

Mentalità divertente quella degli americani. Nessuno ha detto niente quando Nixon ha bombardato illegalmente la Cambogia, ma se lo avessero sorpreso in una camera d'albergo con una minorenne lo avrebbero cacciato in due giorni.

Meglio essere vigliacchi per un minuto che morti per il resto della vita!

Mi è stato chiesto se ero consapevole delle implicazioni morali di ciò che facevo. Come dissi al tribunale di Norimberga, non sapevo che Hitler fosse nazista.

Mio nonno era un uomo molto insignificante. Al suo funerale, il carro funebre seguiva le altre auto.

Non condannate la masturbazione. È fare del sesso con qualcuno che stimate veramente!

Non è che ho paura di morire. Solo che non voglio esserci quando accadrà.

Non solo Dio non esiste, ma provate a trovare un idraulico nei weekend.

Non voglio raggiungere l'immortalità attraverso le mie opere; voglio raggiungerla vivendo per sempre. Non mi interessa vivere nel cuore degli americani; preferisco vivere nel mio appartamento.

Per te sono ateo, ma per Dio sono una leale opposizione.

Se l'uomo fosse immortale, riuscireste ad immaginare a quanto ammonterebbe il conto del macellaio?

Se mantieni la calma mentre tutti intorno a te hanno perso la testa, probabilmente non hai capito qual è il problema!

Se vuoi far ridere Dio, raccontagli i tuoi progetti.

Sono ateo teologico esistenziale. Credo nell'esistenza dell'universo con l'eccezione di qualche cantone svizzero.

Sono sempre ossesionato dal pensiero della morte: v'è una vita nell'aldilà? E se c'è, mi potranno cambiare un biglietto da cinquanta?

Sono stato picchiato, ma mi sono difeso bene. A uno di quelli gli ho rotto la mano: mi ci è voluta tutta la faccia, ma ce l'ho fatta.

Sono un grande amatore, perché mi sono molto allenato... da solo.

- Tu mi dai fastidio perché ti credi tanto un Dio!
- Beh, dovrò pur prendere un modello a cui ispirarmi, no?

Tutti gli uomini sono mortali. Socrate era mortale. Dunque, tutti gli uomini sono Socrate.

Un buon esempio di manifestazione fu il Boston Tea Party, dove degli americani offesi travestiti da pellerossa buttarono il té inglese nella baia. Poi, dei pellerossa travestiti da americani offesi buttarono veri inglesi nella baia. Quindi gli inglesi travestiti da té si buttarono l'un l'altro nella baia. Alla fine, dei mercenari tedeschi vestiti solo coi costumi delle Troiane si buttarono nella baia senza motivo alcuno.

Voglio raccontarvi una storia straordinaria sulla contraccezione orale. Ho chiesto a una ragazza di dormire con me e lei ha risposto: "No."

Chuck Palahniuk "Fight Club"

La pubblicità ha spinto questa gente ad affannarsi per automobili e vestiti di cui non hanno bisogno. Intere generazioni hanno svolto lavori che detestavano solo per comperare cose di cui non hanno veramente bisogno.

Georg Wilhelm Friedrich Hegel

Non c'è niente di più profondo di ciò che appare in superficie.

29 marzo 2006

Milan Kundera "La vita è altrove"

Quando l'amante toccava il suo corpo nudo, lei provava sempre un senso di vergogna; il reciproco avvicinarsi era sempre il superamento di un'estraneità, e l'attimo dell'unione era inebriante proprio perché si trattava di un attimo soltanto. Il pudore non si assopiva mai, anzi rendeva l'amore eccitante, ma al tempo stesso sorvegliava il corpo perché non si abbandonasse completamente.

"Voglio solo che tu mi regali la tua libertà, la tua libertà intima e totale!"

"Il peggio non è che il mondo non sia libero, ma che la gente abbia disimparato la libertà".

E non c'è niente di più bello dell'attimo che precede la partenza, l'attimo in cui l'orizzonte del domani viene a farci visita per raccontare le sue promesse.

Pensate che il passato, solo perché è già stato, sia compiuto e immutabile? Ah no, il suo abito è fatto di taffetà cangiante, e ogni volta che ci voltiamo a guardarlo lo vediamo con colori diversi. Ancora poco tempo prima lei si rimproverava di aver tradito il marito a causa del pittore, e adesso si strappava i capelli per aver tradito il suo unico amore a causa del marito.
Come era vigliacca! Il suo ingegnere viveva una grande storia romantica e a lei lasciava solo le briciole della vita quotidiana, come a una cameriera. E lei era stata così piena di timori e di rimorsi di coscienza che l'avventura col pittore le era passata sopra e non c'era stato neanche il tempo di viverla. Ma adesso le era chiarissimo: Aveva gettato via l'unica grande occasione che la vita avesse offerto al suo cuore.
Si mise a pensare al pittore con una continuità ossessiva. La cosa curiosa era che nei suoi ricordi non lo rivedeva sullo sfondo dello studio praghese, dove aveva vissuto con lui giorni di amore sensuale, ma sullo sfondo di un paesaggio dai colori pastello, con un fiume, una barca e le arcate rinascimentali di una cittadina termale. Ritrovava il suo paradiso del cuore in quelle placide settimane di villeggiatura, quando l'amore non era ancora nato, ma era appena stato concepito. Aveva voglia di andare dal pittore per chiedergli di tornare laggiù insieme con lei, di ricominciare a vivere la storia del loro amore e viverla su quello sfondo color pastello, liberamente, allegramente e senza inibizioni.
Un giorno salì all'ultimo piano, fino alla porta del suo appartamento. Ma non suonò, perché all'interno le giunse una voce femminile.
Poi camminò su e giù davanti alla casa, a lungo, finché non lo vide; aveva come sempre il soprabito di pelle e teneva sottobraccio una giovane donna che stava accompagnando alla fermata del tram. Quando tornò indietro gli si fece incontro. Lui la riconobbe e la salutò con aria sorpresa. Finse di essere sorpresa anche lei da quell'incontro casuale. Lui la invità a casa. Il suo cuore si mise a battere all'impazzata; sapeva che al primo fugace contatto si sarebbe sciolta tra le braccia del pittore.
Lui le offrì del vino; le mostrò dei nuovi quadri; le sorrideva amichevolmente come si sorride al passato; non la sfiorò una sola volta e poi l'accompagnò fino alla fermata del tram.

Non desiderava la nudità di un corpo di ragazza; desiderava un viso di ragazza illuminato dalla nudità del corpo.

Una caduta che eternamente cade dentro il corpo di lei.

La libertà comincia là dove l'uomo viene sputato sulla terra dal cielo e posa il piede sul mondo senza il minimo sentimento di gratitudine.

Capiva che veramente adulto è solo chi è libero padrone di uno spazio chiuso dove può fare tutto quello che vuole senza essere osservato né controllato da nessuno.

Baudelaire: "Bisogna essere sempre ubriachi... di vino, di poesia o di virtù, a vostra scelta". Il lirismo è ebbrezza, e l'uomo si ubriaca per potersi fondere più facilmente col mondo.

Si rendeva conto che sarebbe rimasto solo con la ragazza, che era seduta in una larga poltrona, le gambe incrociate sotto di sé, i capelli neri sciolti sulle spalle e gli occhi immobili fissi su di lui...
La storia di due esseri che stanno per diventare amanti è così eterna, che possiamo quasi dimenticare l'epoca in cui si volge.

L'abisso della solitudine.

Anche una sola stellina, quando è bruscamente strappata dal suo posto, può spezzare in modo sgradevole l'armonia di un universo.

23 marzo 2006

tops diane

Mel Gibson "Braveheart"

Tutti muoiono, però non tutti vivono veramente.

16 marzo 2006

07 marzo 2006

05 marzo 2006

Milan Kundera "Lo scherzo"

Cominciai a capire che non esisteva alcuna forza in grado di mutare l'immagine della mia persona posta in chissà quale sala suprema dove si decidono i destini umani; capii che quell'immagine (pur non somigliandomi in nulla) era di gran lunga più reale di quanto lo fossi io stesso; che non era affatto la mia ombra, ma ero invece io l'ombra di quell'immagine; che non era possibile accusarla di non somigliarmi, perché il colpevole di quella non somiglianza ero io; e che quella non somiglianza era la mia croce, una croce che non potevo scaricare addosso a nessuno e che dovevo continuare a portare.

Non è colpa dei giovani se recitano; sono incompleti, ma vengono gettati in un monedo già completo e devono agire come se fossero completi anche loro. Si affrettano perciò a usare le forme, i modelli e gli esempi che trovano piacevoli, quelli che sono di moda, quelli che stanno loro bene - e recitano.

Pronunciando parole imparate a memoria e capite solo a metà.

Quanto più a lungo rimanevano tagliati fuori dal mondo e dalle donne, tanto più si parlava di donne, fin nei minimi particolari, fin nei minimi dettagli.

Non so resistere ai più deboli. E dal momento che raggiungo il metro e novanta e con una mano sollevo un sacco da un quintale, in tutta la mia vita non ho ancora trovato nessuno a cui potermi opporre.

Essere coraggiosi nella solitudine, senza testimoni, senza il premio di un consenso, soli davanti a se stessi, richiede un grande coraggio e una grande forza.

A condannare un uomo alla solitudine non sono i suoi nemici ma i suoi amici.

Sono ormai così corrotto dalla diffidenza che, se qualcuno mi confessa che cosa gli piace o non gli piace, non lo prendo affatto sul serio, o per meglio dire considero ogni cosa semplicemente come testimonianza dell'immagine che egli vuol dare di sé.

Mi stupii nuovamente dell'incredibile capacità umana di trasformare la realtà nell'immagine dei propri desideri.

L'amore fisico solo raramente si confonde con l'amore dell'anima. Che cosa fa, in realtà, l'anima mentre il corpo si unisce (con un movimento così antico, comune e invariabile) con un altro corpo? Che cosa riesce a immaginare in quegli istanti, mentre mostra ancora una volta la sua superiorità sull'immutabile monotonia della vita del corpo! Di che disprezzo è capace verso il corpo, che le serve (insieme con quello che ha davanti a sé) solo come un modello per forsennate fantasie, mille volte più corporee dei due corpi stessi! O, al contrario: come sa svilirlo, abbandonandolo alla sua oscillazione, mentre col pensiero (già stanco dei capricci del corpo) corre da tutt'altra parte: a una partita a scacchi, al ricordo di un pranzo, a un libro iniziato...

Finché la gente riesce a trasferirsi con la fantasia nel regno delle fiabe, è piena do nobiltà d'animo, di compassione e di poesia. (Nel regno della vita quotidiana, purtroppo, è colma più che altro di prudenza, di sfiducia e di sospetto.)

03 marzo 2006

Charles Bronson "La legge di Murphy"

L'unica legge di Murphy che conosco è la legge di Jack Murphy. Ed è molto semplice: non rompere il cazzo a Jack Murphy.

Milan Kundera "Il libro del riso e dell'oblio"

Gli venne in mente che la bellezza è una scintilla che scocca quando, all'improvviso, attraverso la distanza degli anni, si incontrano due diverse età. Che la bellezza è l'abolizione della cronologia e la rivolta contro il tempo.

Nous fuirons le repos, nous fuirons le sommeil
Nous prendrons de vitesse l'aube et le printemps
Et nous préparerons des jours et des saisons
À la mesure de nos rêves.
(Paul Éluard)

Quello che conta è che lei non interrompe mai. Sapete com'è, quando due persone chiacchierano. Uno parla e l'altro gli toglie la parola: proprio come me, io... e si mette a parlare di sé, finché il primo non riesce a dire a sua volta: proprio come a me, io...
Questa frase, proprio come a me, io..., può sembrare un'eco di approvazione, un modo per continuare la riflessione dell'altro, ma è un'illusione: in realtà è una rivolta brutale contro una brutale violenza, uno sforzo per liberare dalla schiavitù il proprio orecchio e per occupare con forza l'orecchio dell'avversario. Giacché tutta la vita dell'uomo fra i suoi simili non è altro che una lotta per impadronirsi dell'orecchio altrui.

La grafomania (mania di scrivere libri) diviene fatalmente un'epidemia di massa quando lo sviluppo di una società produce tre condizioni fondamentali:
1) un alto livello di benessere generale che permette alla gente di dedicarsi ad attività inutili;
2) un alto grado di atomizzazione della vita sociale e il conseguente generale isolamento degli individui;
3) una radicale mancanza di grandi cambiamenti sociali nella vita interna alla nazione.
L'effetto, tuttavia, si ripercuote sulla causa. L'isolamento generale crea la grafomania, ma la grafomania di massa rinforza e aumenta l'isolamento generale.

"La capisco benissimo" disse Goethe. "Sono esattamente questi dettagli, un vestito mal scelto, un lieve difetto nella dentatura, un'incantevole mediocrità dell'animo, che rendono viva e vera una donna. Le donne dei manifesti o delle riviste di moda che oggi quasi tutte tentano di imitare non sono attraenti, perché irreali, perché sono una somma di istruzioni astratte. Sono nate da una macchina cibernetica e non da un corpo umano! Amico mio, io le garantisco che la sua provinciale è proprio la donna giusta per un poeta e le faccio le mie congratulazioni!"

Le persone affascinate dall'idea del progresso non intuiscono che ogni passo in avanti è nello stesso tempo un passo verso la fine e che in gioiose parole d'ordine come oltre e avanti si fa sentire la voce lasciva della morte che ci invita a sbrigarci.

Lo sguardo dell'uomo è stato già più volte descritto. Si posa freddamente sulla donna come per misurarla, pesarla, valutarla, sceglierla, in altre parole, trasformarla in oggetto.
Meno not è che la donna non è del tutto disarmata contro questo sguardo. Se viene trasformata in oggetto, essa osserva l'uomo con lo sguardo di un oggetto. E' come se all'improvviso un martello avesse gli occhi guardasse fisso il muratore che se ne serve per piantare un chiodo. Il muratore vede gli occhi maligni del martello, perde la propria sicurezza e si dà un colpo sul dito.
Il muratore è il padrone del martello, ma il martello è in vantaggio sul muratore, perché l'utensile sa esattamente come deve essere maneggiato, mentre chi lo usa può saperlo solo in modo approssimativo.
La capacità di guardare trasforma il martello in essere vivente, ma un buon muratore deve sostenere il suo sguardo insolente e con mano ferma trasformarlo nuovamente in oggetto. Si dice che la donna viva così un movimento cosmico verso l'alto e poi verso il basso: il volo dell'oggetto mutato in creatura e la caduta della creatura mutata in oggetto.
Ma a Jan succedeva sempre più spesso di non riuscire a fare il gioco del muratore e del martello. Le donne lo guardavano male. Gli guastavano il gioco. Era perché in quel periodo avevano cominciato a organizzarsi e avevano deciso di cambiare la condizione secolare della donna? Oppure Jan invecchiava e vedeva in un altro modo le donne e il loro sguardo? Era il modo che cambiava, o era lui?

02 marzo 2006

Anonimo

Perché parlare? Tutto l'amore si dice in un bacio.

Alessandro Baricco "Novecento"

A me m'ha sempre colpito questa faccenda dei quadri. Stanno su per anni, poi senza che accada nulla, ma nulla dico, fran, giù, cadono. Stanno lì attaccati al chiodo, nessuno gli fa niente, ma loro a un certo punto, fran, cadono giù, come sassi. Nel silenzio più assoluto, con tutto immobile intorno, non una mosca che vola, e loro, fran. Non c'è una ragione. Perché proprio in quell'istante? Non si sa. Fran. Cos'è che succede a un chiodo per farlo decidere che non ne può più? C'ha un'anima, anche lui, poveretto? Prende delle decisioni? Ne ha discusso a lungo col quadro, erano incerti sul da farsi, ne parlavano tutte le sere, da anni, poi hanno deciso una data, un'ora un minuto, un istante, è quello, fran. O lo sapevano già dall'inizio, i due, era già tutto combinato, guarda io mollo tutto fra sette anni, per me va bene, okay allora intesi per il 13 maggio, okay, verso le sei, facciamo sei meno un quarto, d'accordo, allo notte, 'notte. Sette anni dopo, 13 maggio, sei meno un quarto: fran. Non si capisce. E' una di quelle cose che è meglio che non ci pensi, se no ci esci matto. Quando cade un quadro. Quando ti svegli, un mattino, e non l'ami più. Quando apri il giornale e leggi che è scoppiata la guerra. Quando vedi un treno e pensi io devo andarmene da qui. Quando ti guardi allo specchio e ti accorgi che sei vecchio.

PierPaolo Pasolini

Nell'ignoranza c'è una grazia che si raggiunge solo ad un elevatissimo grado di istruzione.

28 gennaio 2006

Jacqueline

L'angelo blu venuto dal nord mi salva dai pericoli veloci. E' la luce davanti a me. Poi lo persi ma mi accompagnò nel ritorno a casa.

Alla Cattolica

Nutre la mente solo ciò che la rallegra.

A mano su un flyer

La vita non ha nessuno scopo se non se stessa.

16 gennaio 2006

15 gennaio 2006

Anonimo

Se la sera fosse poesia tu saresti i miei versi

11 gennaio 2006

Dante Alighieri

Godi, Fiorenza, poi che se’ sì grande,
che per mare e per terra batti l’ali,
e per lo ’nferno tuo nome si spande!

10 gennaio 2006

Milan Kundera

L'amore incomincia quando la donna si iscrive con la sua prima parola nella memoria poetica dell'uomo.

Milan Kundera

Gli venne in mente che la bellezza è una scintilla che scocca quando, all'improvviso, attraverso la distanza degli anni, si incontrano due diverse età. Che la bellezza è l'abolizione della cronologia e la rivolta contro il tempo.

09 gennaio 2006

Albert Camus

L'estrema fine è degna di disprezzo.

08 gennaio 2006

Lulù M.

L'Allontanamento

La mia sigaretta è dolce, è così perfetta, l'avvicino alla bocca, l'allontano, la tengo distrattamente tra le dita. Le tue parole non mi toccano, ma si incollano dense a quella notte senza futuro, a quell'aria che sa di sabbia tra le lenzuola, grilli, di sale. Tu ti siedi accanto a me, continui a parlare, non ti ascolto ma so cosa stai dicendo...ed è tutto così assurdo: parliamo già di volerci bene, parliamo di noi...le parole mi scivolano fuori come immense, fragili bolle di vetro e mi chiedo come facciamo a stare lì seduti accanto, così profondamente diversi, così lontani da ciò che stavamo cercando. Poche ore prima mi lasciavo prendere in braccio e portare in acqua e non ci chiedevamo se mai sarebbe stato possibile volerci bene al di fuori di quel mare, di quell'estate, di quell'istane...e invece ora mi parli, mi fai domande, una dietro l'altra e io non ascolto, ascolto solo il suono impercettibile della mia anima che inizia a scalpitare. Non ho voglia di guardarti, nno ho voglia di pensare a che cosa risponderti...mi fai ridere, cerchi disperatamente di farmi ridere...e io ti accontento rido, ma è un riso nervoso. La sigaretta sta per finire e il mio terrore è non avere null'altro da fare mentre tu mi parli. Prima mi piaceva ascoltarti, avrei potuto nutrirmi solo delle tue parole, avrei potuto fare delle tue paorle la mia casa, il mio letto, il mio sempre...ora però non potevo ascoltarti, la mia testa aveva deciso di abbandonare il corpo e di dirigersi lontano, un pò annoiata o forse delusa, perchè ancora una volta aveva litigato con il cuore e non mi permetteva di amare.E ora sono qui a due mesi di distanza, nostalgica per quell'amore che ho soffocato prima che potesse diventare pericoloso. Non ti sopportavo, ti avrei spesso tirato uno schiaffo per cercare di risvegliarti dalla tua realtà rarefatta. Invece sono stata lì seduta accanto a te, con quella maledetta sigaretta che oramai era solo un filtro, la mia amabile sigaretta che allontanavo e riavvicinavo alla bocca come se cercassi di creare un ritmo tra le tue parole, confuse, perse, sperdute.
Lascio che la tua mano prenda la mia, mi lascio baciare, non ho forze sufficienti per dirti che non serve a nulla, che la mia decisione è questa...tu mi guardi, cerchi di capire, e io che ho sempre odiato chi creava questo genere di situazioni, provo un dolcissimo piacere a guardarti fissa negli occhi...so che non avrò bisogno di tante parole ma che vedrai nel mio sguardo quel che basta ad un discorso, preciso, statico, immobile; allora nulla potrai più chiedere perchè quello che vedi non ammette repliche.
Spengo la sigaretta, mi allontano lentamente, scivolando sulle parole rimaste nell'aria.

Michelangelo Antonioni

Al di là delle nuvole

Anche noi corriamo dietro a tutte le nostre cose e perdiamo l'anima.

Michelangelo Antonioni

Al di là delle nuvole

Certi profumi ti si attaccano addosso e non vanno via. Mi porto dietro l'odore della tua pelle e delle tue parole.

Michelangelo Antonioni

Al di là delle nuvole

E' nel buio che la realtà si illumina. E' nel silenzio che arrivano le voci da fuori.

06 gennaio 2006

Milan Kundera

La lotta dell'uomo contro il potere è la lotta della memoria contro l'oblio.

Carol Wojtyla

Volemose bbene semo romani.

Carlo Bagno

I giudici spesso compiono delle ingiustizie.

04 gennaio 2006

Nino Manfredi

I ribelli morono sempre a vent'anni. Pure quando nun morono.

02 gennaio 2006

Noam Chomsky

People would like to think that there's somebody up there who knows what he's doing. Since we don't partecipate, we don't control and we don't even think about questions of vital importance. We hope somebody is paying attention who has some competence. Let's hope the ship has a capitain, in other words, since we're not taking part in what's going on...
It is an important feature of the ideological system to impose on people the feeling that they really are incompetent to deal with these complex and important issues: they'd better leave it to the capitain. One device is to develop a star system, an array of figures who are often media creations or creations of the academic propaganda establishment, whose deep insights we are supposed to admire and to whom we must happily and confidently assign the right to control our lives and to control international affairs...