05 gennaio 2007

Apocalypto? Basta!!

Prima mettevo il muto al televisore solo quando c'erano notizie sul papa. Negli ultimi giorni mi tocca "tacitare" la tv anche quando parlano dell'ultimo film di Mel Gibson.
Ma chi se ne frega se non l'hanno censurato in Italia!
Almeno per una volta non siamo i più bigotti! E se poi non volete che i vostri figli lo vedano... non ce li portate!
Ora basta.

Degenerazioni partitocratiche

Finalmente se ne esce uno, che per altro di mestiere fa proprio il politico, con una bellissima idea per riformare il sistema elettorale italiano, sto parlando di Giuliano Amato, e cosa succede? Gli si rivoltano tutti contro, amici e nemici.

Ma perché? Eppure ha tentato di fare una proposta che metta d'accordo tutti, con una soluzione di alto profilo. La risposta è semplice: le riforme non si fanno nell'interesse del popolo e del paese, ma di se stessi e dei propri sodali più fedeli. E il modo che si era trovato per far contenti tutti (tranne l'Italia) era proprio la legge elettorale vigente.

Nessuno guarda alla sostanza del problema, alla sua risoluzione nell'interesse di tutti. Mentre tutti (o quasi) se ne stanno ad attaccare gli avversari, e non solo gli avversari, sulla forma, mai sulla sostanza. Si accusa quello di aver fatto una proposta per ottenere vantaggi, mentre i vantaggi si ottengono se proprio quella proposta rimane tale. Si accusa con ingiurie un altro che ci ha ingiuriato. Si infama se infamati, si attacca se attaccati, si urla se gli altri urlano. E così via. Nessuno pensa mai di guardare alla sostanza. Anzi, ci pensano, ma è più conveniente rimanere a litigare, perché è più facile e più utile per se stessi. Mentre però il paese ha bisogno di riforme. E pure sostanziali.

Ecco cos'è successo alla proposta di Giuliano Amato di una Convenzione, che (bada bene) nominata dal Parlamento, ma estesa anche a non parlamentari (docenti, giuristi, "saggi" di estrazione diversa), riscriva una legge elettorale finalmente efficace e condivisa.

Niente di meglio: politici di tutti e due gli schieramenti, larghe intese, tecnici, il tutto per il bene del nostro Bel Paese. Ma il bene comune non interessa a chi ricerca solo il proprio di bene.

Diceva Napoleone:
Al giorno d'oggi, per uno disposto a sacrificare tutto al bene comune, ce ne sono migliaia e milioni che pensano solo ai loro piaceri, alle loro vanità.

04 gennaio 2007

Rielezione di Napolitano

Sono stato tra i primi a sperare che fosse eletto proprio lui alla Presidenza della Repubblica.
Dopo quello che ha cominciato a dire e fare quest'anno (è per ora il personaggio di spicco della politica italiana nel 2007), propongo la costituzione di un comitato per la rielezione a Capo dello Stato di Giorgio Napolitano nel 2013.
E non mi si dica che non sono l'autore di questa iniziativa!

Eroi di oggi

Cinquant'anni, nero, muratore di Harlem, New York. S'è buttato sotto un treno in corsa nella metropolitana della Grande Mela per salvare un ragazzo.
Lo chiamano eroe. Al giorno d'oggi lo è.

Pazza Cina

Da un giorno all'altro in una città della Cina, Guangzhou, hanno vietato l'uso e la circolazione dei mezzi a due ruote. Nessuna protesta, solo rottamatori al lavoro per trarne il maggior profitto.

Mi fanno paura!

02 gennaio 2007

Grazie Presidente

Ho apprezzato i punti toccati dal Presidente nel discorso di fine anno e la loro trattazione. Finalmente dopo anni di presidenza Ciampi, connotata da grigiore e buonismo, un Presidente che sia degno della carica che ricopre.

Ha toccato temi caldi e importanti per il paese. Il clima da guerra guerreggiata che regna in politica, il problema del lavoro (in tutte le sue mille forme: precariato, mezzogiorno, morti bianche, donne, immigrati), il ruolo internazionale dell'Italia per mantenere la pace nel mondo. Poi ha fatto il nonno, ma non alla Ciampi, ricordando invece che i bambini di oggi saranno quelli che fruiranno del mondo che gli lasceremo: nessuno vuole che i propri figli vivano nel peggiore dei mondi possibili, semmai il contrario.

Ci sarebbero da spendere ore per i 18 minuti del discorso del Presidente, ma qui voglio sottolineare il suo appello ad una nuova riforma elettorale, per estirpare quel cancro incasinato che la Cdl ha lasciato in eredità al paese tornandosene a fare l'opposizione. Una porcata proporzionale, un obrobrio di caos, un progetto di partitocrazia che speravamo di non rivedere mai più dopo la folata di aria fresca che sembrava aver investito l'Italia nei primi anni novanta. Evidentemente chi l'ha fatta voleva mettere in ginocchio il paese, voleva che si prostrasse ai propri piedi, ce l'hanno quasi fatta.
Quindi grazie Presidente per aver dato un messaggio di rilevanza politica fondamentale per il nostro paese. Speriamo che adesso l'Italia e la Politica (con la p maiuscola) si sveglino e facciano ciò che si deve fare: una bella legge pulita, con alti sbarramenti (impliciti o meno) da cui fuoriescano maggioranze stabili. Una legge che consenta di punire seriamente chi ha malgovernato e di premiare chi ha fatto del bene all'Italia, che consenta l'alternanza. Niente liste chiuse e maggior contatto con l'elettorato.

Buon anno!