30 dicembre 2006

Cesare Beccaria

Non vi è libertà ogni qual volta le leggi permettono che in alcuni eventi l'uomo cessi di essere persona e diventi cosa.

1,2,3, let's play!

Il gioco sembra interessante, gira su internet (via blog e via email)

1. prendi il libro più vicino a te (qualsiasi)
2. aprilo a pagina 123
3. conta le prime cinque frasi
4. manda (via mail) o pubblica (sul blog) le tre frasi che seguono la quinta

Ecco quello che è capitato a me:
"Mi piacerebbe che voi poteste vedere! Capireste che vi voglio davvero bene per far tutto ciò. Non mi sembra vero potervi ridire ancora che vi amo e che vi amerò sempre; non l'ho mai detto con tanta sincerità; e voi siete arrabbiato!"
E' "Le relazioni pericolose" di Choderlos de Laclos.

La cosa sembra divertente e magari invoglia qualcuno a leggersi un libro...

Ei fu - E' morto Saddam

Non ho particolari commenti, lascio invece la parola a Vittorio Zucconi e all'incipit di un suo articolo pubblicato su repubblica.it:

Ci vorrebbe più coraggio a risparmiargli la vita che a spegnerla, ma la banalità della vendetta sarà ancora una volta più forte dell'intelligenza della politica. La scontata sentenza di morte contro Saddam Hussein al-Majid al-Takriti, prodotta apparentemente da quella parodia di Norimberga che è stato il suo processo e forse già eseguita, è stata scritta tre anni or sono, al momento della sua estrazione dalla tana di topo dove si era nascosto e niente avrebbe potuto più cambiarla.

L'aveva firmata, in quel dicembre del 2003, George Bush, il Presidente della nazione occupante, quando aveva dichiarato alla BBC subito dopo la cattura che soltanto "la pena ultima (la morte)" sarebbe stato il giusto castigo per questo "disgustoso tiranno".


da "La strategia della vendetta" di Vittorio Zucconi, leggetelo.

29 dicembre 2006

Nessuno tocchi Saddam

Se uccidere qualcuno è sbagliato, perché Saddam deve essere ucciso? Dove sta la giustizia nell'omicidio di qualcuno?

Saddam ha commesso sicuramente dei reati, su questo non c'è dubbio. Insomma, qualche reato, e non parlo proprio di furto di galline, lo ha certamente commesso. Ma lo ha fatto in un regime che non è quello attuale. In pratica è come se fosse stato processato e condannato da un tribunale svedese per reati commessi in Ecuador. Il paragone però non calza fino in fondo, poiché la differenza non è spaziale (o territoriale che dir si voglia), ma temporale. Allo stesso modo, però, nessuno può essere condannato per un reato non codificato al momento in cui è stato commesso.

Per questo nel '98 è stata istituita da ben 104 paesi del mondo la Corte Penale Internazionale. Tra gli altri la Corte giudica i crimini commessi contro l'umanità. Il principio è quello giusnaturalista. Il fine il rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo. Tanto di cappello. Niente di più giusto.

E' però facoltà esclusiva di un tribunale internazionalmente (cioè da tutto il mondo) riconosciuto quella di giudicare questo tipo di reati. Se e solo se tutti questi i crimini contro l'umanità vengono giudicati dalla Corte dell'Aia, allora la Corte stessa ha senso di esistere, altrimenti può anche andare a farsi benedire. Perché l'autorità riconosciuta può e deve essere solamente una. Non la si può mettere in discussione.

E' proprio questo il punto, c'è chi vuole imporsi come autorità suprema. E il tribunale iracheno non sottostà certo al principio di autodeterminazione di un popolo, bensì al principio di esportazione delle volontà supreme di un'unica nazione. Lo dimostra il fatto che i secondini di Saddam non erano iracheni, ma statunitensi. In fin dei conti i soprusi di Guantanamo ed evitare che la Corte Penale Internazionale dell'Aia eserciti le sue prerogative sono entrambi sintomo della volontà degli Stati Uniti di esercitare il controllo sul mondo.

Una condanna di Saddam non ha quindi alcun valore. Peggio ancora se questa ne sentenzia la morte.

E sulla pena di morte non c'è da sprecare molte parole: è una barbarie.

NESSUNO TOCCHI SADDAM

FI-PI-LI

Oggi è stata inaugurata una nuova uscita della Firenze-Pisa-Livorno, quella di Empoli. Bel lavoro, finito addirittura in anticipo (IN ITALIA!). Bravi! (nessuna ironia)

Ma che diavolo ci faceva un prete a benedire il nuovo tratto di strada? Perché la deve benedire? Perché?

Se c'è un motivo ditemelo.

28 dicembre 2006

Gerontocrazia italiana

Ormai s'è capito, anche se un lieve sentore ce l'avevamo già da un po':
l'Italia è in mano ai medici.

Oggi un ministro della repubblica, il buon vecchio Giuliano Amato, è stato sottoposto ad un intervento di angioplastica coronarica. Anche Bertinotti è stato operato alla prostata, sempre oggi. Le sue condizioni sono "soddisfacenti", hanno detto i medici. Almeno i due hanno avuto il buon gusto di usufruire di strutture ospedaliere della Repubblica, ma resta il fatto che sono tre i politici di rilievo che in pochi giorni si sono ritrovati sotto i ferri. Ok, niente di trascendentale, "un'asportazione della prostata per ipertrofia prostatica benigna" e "un'angioplastica coronarica", ma vorrà pur dire qualcosa. Basta dare un'occhio ai nostri eminenti rappresentanti. Sono vecchi e vecchissimi. Alla camera il 90% dei deputati ha più di 40 anni, al senato l'80% ne ha più di 50!!

La Montalcini, una testa tanta, non fraintendetemi, ma - dio mio - c'avrà 100 anni! Scalfaro. Il miglior presidente della repubblica dopo Pertini, ma - dio mio - all'elezione del presidente del senato ha retto grazie alla forza di volontà, non grazie alla sua prestanza fisica! Poi, detto tra noi, stava sostituendo la Montalcini (cui spettava per anzianità, appunto, la presidenza provvisoria). Ok, non sono stati eletti, ma è paradossale che sia su di loro che si mantiene la maggioranza al senato.

Vogliamo passare ai leader veri e propri. Berlusconi è della classe 1936 (che fanno settant'anni compiuti), Prodi è del 1939 (per lui gli anni sono 67). Il primo ha addirittura detto di voler restare in politica altri 10 anni, ma ve lo immaginate un presidente del consiglio ottantenne?!? E Prodi, alla fine del mandato, se il cielo gliela manda buona, avrà 72 anni! E ti credo poi alzano l'età pensionabile! E' invidia!

(Qui ci sarebbe da aprire una parentesi sull'età che avranno i delfini e i nuovi leader quando questi che ci sono adesso si toglieranno dai tre passi, ma si vedrà un'altra volta)

In questo putiferio di vecchiaia, in questo reparto geriatrico che chiamano Parlamento della Repubblica, ci troviamo governati da vecchi bacucchi che hanno perso, o logicamente non possono avere, contatto con i giovani. Altro che quote rosa, vediamo di fare un po' di quote verdi (nel senso di giovani, non leghisti).

Eccomi al punto. Se la gerontocrazia italiana è tale, a chi bisogna votarci perché non accada che a metà delle votazioni sulla fiducia al governo, magari il premier non ci lasci le penne e il paese si ritrovi in ginocchio? Ai medici! Questi poveretti devono applicare by-pass e peacemaer, fare operazioni a cuore aperto, impiantare organi, somministrare farmaci, il tutto affinché i nostri vecchi deputati e senatori possano non tirare le cuoia. Quindi, speriamo che le facoltà di medicina in Italia funzionino, e bene, perché sennò prima o poi ci ritroveremo senza rappresentanti.

Children see. Children do

Incazzature per strada. Maleducazione. Mancanza di rispetto. E' forse il ritratto di tutti noi, a giro per la città. In realtà ce ne rendiamo conto benissimo, ma imputiamo la colpa sempre agli altri. Così come gli altri sono colpevoli di tutto: inquinamento, alti consumi energetici, fame, guerre e chi più ne ha più ne metta!
Facciamo di tutto, ma non pensiamo alle conseguenze: "not in my backyard" è il motto dei menefreghisti.

Se guardiamo un po' al nostro comportamento si capisce subito come si possa invece fare molto, o almeno abbastanza. Alzarsi per far sedere la vecchietta, non andare su tutte le furie se uno gira e non mette la freccia (soprattutto se noi non la mettiamo mai), dire buongiorno, buonasera, grazie e tutte quelle forme di cortesia che fanno sempre piacere, come fermarsi per far passare qualcuno prima di noi.

Si parla tanto delle piccole cose. Beh, facciamole e insegnamole agli altri!

... e date un occhio qui, perché children see. children do!

27 dicembre 2006

Via B. Craxi

C'era da chiedersi quando il mondo politico si sarebbe arrovellato sulla questione di una via intitolata a Bettino Craxi. E' successo a qualche giorno dal nuovo anno.

In Italia "VIA CRAXI" aveva un senso nel 1993, adesso forse non più, visto che ha accolto l'invito e se ne è andato.
Anche in Tunisia, però, sono un po' in ritardo, Craxi se n'è già andato da Hammamet nel 2000.

Che vogliano, in realtà, restituirci la salma?

26 dicembre 2006

...e nel 2007?

E' arrivata la fine dell'anno. Come sempre è d'obbligo un consuntivo su quello che è accaduto, ma considerando le notizie di oggi forse è il caso di fare delle previsioni sul prossimo anno.

Saddam è stato condannato in via definitiva alla pena di morte per impiccagione, da eseguirsi entro trenta giorni.

Fidel è ancora fuori dalla vita pubblica e un chirurgo spagnolo è volato all'Avana per visitarlo nei giorni scorsi, dichiarando che sta benissimo, ovvero, che insomma non ha il cancro. Il potere, però, rimane "provvisoriamente" nelle mani del fedele fratellino. La cosa puzza, forse quest'anno diremo addio al lider maximo.

Silvio se n'è andato a Cleveland per operarsi al cuore. By-pass, ablazione? Boh. Se n'è tornato a casina a festeggiare il natale in famiglia, dichiarando che rimarrà sulla scena per altri dieci anni.

Alcuni dittatori ci stanno per salutare definitivamente. Altri sembrano non volersene andare.

Intanto Dino Risi ha festeggiato 90 anni. Una vita meravigliosa, ci ha dato tantissimo, nel frattempo ti diciamo grazie per averci donato "Il sorpasso" e "I mostri".

Un saluto a James Brown. Se n'è andato a 73 anni. Un grazie anche a te.

25 dicembre 2006

Paradosso di Natale

E così, come tutti gli anni: l'abbiamo sfangata!
Abbiamo comprato regali, abbiamo organizzato cene e pranzi, abbiamo fatto le nostre chiamate agli amici perché "dobbiamo vederci prima del 25 per farci gli auguri" e anche i parenti sono venuti. Ma ormai i regali li abbiamo dati, le cene e i pranzi li abbiamo fatti, gli amici li abbiamo visti, ma soprattutto i parenti se ne sono anche andati!

L'abbiamo sfangata!

Un altro natale da mettere nel cassetto dei ricordi. E a guardar bene, esattamente sovrapponibile a tutti i natali precedenti. Se non fosse per una cosa...

Una sola cosa.

Il dubbio.

Ma tutto sto casino di Welby? Ma sta storia dei Pacs? Ma perché il papa parlava ogni giorno di Welby e dei Pacs? Ma non doveva preparare il natale: il discorso, il vestito buono, prenotare dal parrucchiere?

Poi l'illuminazione! All'improvviso.

Ma Maria e Giuseppe erano una coppia di fatto?